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4 ore di corsa a settimana, 3 anni di vita in più

Harriette Thompson (twitter)
Harriette Thompson (twitter)

Il running si conferma la pratica che incide di più sull'aspettativa di vita. Neanche paragonabili andare in bici o altre attività sportive

Tutto è partito da quella Ricerca della Iowa State University riguardante benefici dell’attività aerobica, la quale affermava che ogni 60 minuti di corsa ci allunghiamo la vita di sette ore, e di come anche soli 5 minuti al giorno di attività aerobica fatta con continuità, possano produrre enormi benefici sulla longevità. Lo ricordate? Ve ne avevamo parlato in questo articolo.

Da quel momento Duck-Chul Lee (professore di kinesiologia della Iowa State University e coautore dello Studio), ricorda di come lui e il suo team furono subissati di domande "chiarificatrici", del tipo: “È davvero la corsa l'unica attività fisica che può allungare la vita?”. Dal canto loro (nostro) maratoneti e runners in generale, con già il petto gonfio per la notizia, ne volevano sapere di più, per capire ad esempio se esistesse un limite minimo sufficiente oltre il quale correre, oppure se un eccesso potesse risultare controproducente o addirittura portare a morte prematura. E poi ancora gli scettici, che sottolineavano come dedicare mesi (fino a un anno) della propria vita alla corsa per guadagnare un anno in più fosse un attività poco produttiva e molto faticosa.

RISCHIO MORTE PREMATURA -40 - Ai dati dello studio precedente, allora, sono stati aggiunti quelli provenienti da altre sperimentazioni su larga scala che in questi ultimi anni si sono occupati di valutare le correlazioni tra esercizio fisico e mortalità, e i risultati raggiunti hanno rinforzato la tesi della corsa come disciplina in grado di prolungare la vita. Chi pratica questa attività, infatti, vede scendere le proprie probabilità di morte prematura del 40 per cento. Inoltre è stato rilevato che se i non-runner inclusi nella sperimentazione avessero iniziato a praticare la corsa, si sarebbero verificate il 16 per cento in meno delle morti e il 25 per cento in meno di attacchi cardiaci fatali.

TRE ANNI DI VITA. Sì, MA QUANTO CORRERE? - Ora sappiamo che state morendo dalla voglia di capire come si arriva alle famose tre ore di vita in più e se ci siano limiti (massimi e minimi) correlati a questo risultato. E bene: calcolando un allenamento medio di due ore alla settimana, una persona che corre per 40 anni trascorrerebbe correndo sei mesi della sua esistenza, ma al tempo stesso guadagnerebbe 3.2 anni di vita con un ricavo netto di 2 anni e 8 mesi, quindi un'ora di corsa equivale a sette di vita. Capitolo limite: secondo i Ricercatori si attesterebbe sulle quattro ore di allenamento alla settimana.

E GLI ALTRI SPORT? - Ora un po' tutti ci staremo chiedendo, e le altre attività sportive? Ecco, sappiate che non c'è paragone: infatti, come detto in precedenza, i dati ci dicono che chi corre vede scendere la probabilità di morte prematura del 40% (e che anche qualora si cominciasse molto in ritardo, si avrebbe un abbattimento di circa il 16%). Per quanto riguarda, invece, camminare, andare in bicicletta o altre attività fisiche, queste vengono ritenute capaci di abbattere il rischio di morte prematura del 12%.

CORSA E STILE DI VITA - Le ragioni per le quali la corsa viene considerata la disciplina più potente nell'allungare la vita sono i suoi effetti antagonisti a molti dei rischi di morte prematura come ipertensione e sovrappeso. Inoltre aumenta la capacità aerobica, ben nota per essere un indicatore della salute a lungo termine. C'è da dire però che, in base a quanto appena detto, i dati che sostengono questa ricerca vanno letti nel modo giusto: i risultati dimostrano che chi corre vive più a lungo (per le motivazioni espresse nella prima riga di questo paragrafo), ma non che sia la corsa a incidere direttamente sull'aumento di longevità. Senza dimenticare che chi corre generalmente ha un tenore di vita sano e che questa potrebbe essere l'unica vera disciplina da praticare per vivere a lungo e in salute.

(fonte art: corriere.it; Ricerca: Iowa State University - Progress in cardiovascular deseas)

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