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Detenuti a piedi verso Santiago: "camminare può essere una medicina, il carcere no"

Detenuti a piedi verso Santiago: "camminare può essere una medicina, il carcere no"

Otto ragazzi italiani colpevoli di gravi reati partiranno il 13 ottobre per un pellegrinaggio "alternativo" al carcere

“Camminare può essere una medicina, il carcere no”. È da questa filosofia che la Cooperativa sociale Fraternità Impronta di Ospitaletto (Brescia) ha selezionato un gruppo di ragazzi tra i 17 e i 19 anni che hanno commesso reati anche gravi e attualmente sono sottoposti a detenzione: avranno l’opportunità di essere messi alla prova in questo nuovo progetto. Scarponi ai piedi e zaino in spalla, partiranno il prossimo 13 ottobre da Ponferrada per provare a raggiungere in una decina di giorni Santiago de Compostela, dopo aver percorso a piedi circa 200 km.

“Hanno commesso reati gravi, ma pensiamo che abbiano diritto a un’altra possibilità“, spiega al Corriere Pierangelo Ferraresi, presidente della cooperativa di cascina Cattafame e responsabile dell’area minori, che li accompagnerà in questa sfida. “Cerchiamo di impostare la nostra attività su esperienze valoriali, per evitare che i ragazzi si trovino di nuovo nei guai, ma questa è una scommessa anche per noi”.
Usare il cammino come strumento di “redenzione” e di riscatto è una pratica che si sta faticosamente introducendo nel sistema penitenziario italiano. Mentre all’estero è consuetudine da tanti anni. Il Belgio in questo senso è all’avanguardia da un pezzo.

“Una riabilitazione che funziona più del carcere, perché la recidiva è di appena un terzo”, spiegano gli operatori di Oikoten-Alba, l’associazione fiamminga che per prima, nel 1982, ha lanciato questo rivoluzionario progetto. Tre mesi di cammino, un accompagnatore non professionista e più di 2.000 km di salite e discese, sudore e dolore: un percorso fisico non facile, un viaggio soprattutto interiore, dove la tentazione di mollare prende spesso il sopravvento e si paga a caro prezzo, perché il patto prevede che chi molla torna indietro, alla sua cella. A volte la fuga è la scorciatoia scelta da alcuni, ma se si arriva a destinazione, il premio è la libertà.

 

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