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Infortuni corsa: avete mai sentito delle “schegge nello stinco”?

(img: sintomicura.com)
(img: sintomicura.com)

Le "shin splints" sono un sintomo da sovraccarico funzionale e sono molto comuni nei runners

Quali sono le caratteristiche che identificano un vero podista? Il runner autentico si allena tutto l'anno con qualsiasi temperatura, al podista verace piace gareggiare ma lo fa soprattutto con se stesso, il corridore D.O.C. si aggiorna su tutti i prodotti che lo aiutino a correre più veloce, ma non si ci si può definire un vero runner se almeno una volta all'anno non si ha a che fare con gli infortuni. Beh ci siete rimasti male? Abbiamo provato a sdrammatizzare l'annosa questione che di frequente colpisce chi pratica uno sport “stressante” come la corsa.

A questo proposito vogliamo parlarvi di quel fastidioso dolore sordo che interessa la parte della tibia inferiore, una fitta che si presenta sia durante che dopo l'allenamento e che a fatica scompare. Gli esperti lo chiamano “shin splints” (schegge nello stinco), ed è a tutti gli effetti un'infiammazione dei muscoli, dei tendini e del tessuto osseo intorno alla tibia. Si tratta di un infortunio da sovraccarico, causato da movimenti ripetitivi o da una scarsa tecnica o da una biomeccanica errata o peggio ancora da una combinazione di tutti e tre questi elementi. I runners, specialmente quelli che percorrono distanze più lunghe, sono tra gli sportivi più soggetti a questo tipo di infortunio. Gli esperti a tal proposito consigliano, per prevenire questo genere di problemi le seguenti tecniche:

Allenamento diversificato: 
affiancare alla corsa altri sport o degli esercizi che rafforzino la muscolatura e la stabilità delle gambe, delle caviglie dei fianchi del bacino; un allenamento che prepari quindi il fisico ad uno stress da impatto ripetuto. Si può associare altrimenti uno sport a basso impatto traumatico per il nostro corpo come il nuoto, lo yoga o il pilates.

Stretching: 
chi soffre di questa patologia di solito ha una discreta rigidità del tendine d'Achille e una scarsa potenza dei muscoli dei polpacci e delle caviglie legata ad un rattrappimento delle fibre. Lo stretching in questo caso – come in tanti altri – è fondamentale, allungare il polpaccio, la pianta del piede, la zona tibiale è un ottimo metodo di prevenzione ed anche un modo per alleviare il dolore se si è colpiti da “shin splints”.

Foam roller: effettuare massaggi con il rullo di schiuma può garantire dei discreti benefici. 
E' consigliato un rullo di medie dimensioni più adatto per la zona del polpaccio, il rotolamento può aiutare a sciogliere nodi muscolari e a ripristinare il normale flusso di sangue.
Il rullo va sempre utilizzato con molta cautela e mai per troppo tempo.

Volete sapere poi qual è il metodo migliore per recuperare da un infortunio? Il riposo! Che permette alle infiammazioni di svanire e soprattutto evita ulteriori danni. Tuttavia se siete dei “veri” runner saprete anche che è il metodo più difficile da utilizzare!

 

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