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Ma quali allenamenti. Serve la matematica!

img: topsy.fr
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La corsa costante NON è quella ottimale, lo dice questo studio

Cosa serve per migliorare le vostre prestazioni in gara? Allenamenti, una dieta equilibrata, qualche sacrificio e la matematica! Eh sì, non avete letto male, proprio la matematica. Tranquilli non dovrete risolvere nessun problema di trigonometria e se la materia a scuola non era il vostro forte non dovrete preoccuparvi perché i calcoli non sarete voi a farli. Ci hanno già pensato due ricercatori francesi, Amandine Aftalion, del Centre national de la Recherche Sientifique (Cnrs) di Parigi, e Frederic Bonnans, dell’Ecole Polytechnique di Palaiseau che, attraverso uno studio pubblicato su Siam Journal on Applied Mathematics, hanno scoperto che le equazioni differenziali ci consentono di elaborare un piano efficace per conseguire in poco tempo ottimi prestazioni nella corsa.

“Abbiamo creato un modello matematico che traduce la corsa in equazioni e consente di pianificare una strategia ottimale che, ovviamente, consente di percorrere una data distanza nel minor tempo possibile” ha spiegato Amandine Aftalion, capofila della ricerca. “Trasformando la corsa in equazioni e poi risolvendole, possiamo prevedere la strategia ottimale per percorrere una data distanza nel più breve lasso di tempo” prosegue la ricercatrice “si tratta di un sistema di equazioni che combina variabili sconosciute relative al corridore (velocità, forza propulsiva ed energia anaerobica) con variabili dipendenti da fattori fisiologici come il massimo consumo di ossigeno e l’energia anaerobica totale a disposizione dell’atleta“ conclude Aftalion. Le equazioni differenziali prodotte sono poi utilizzate per stabilire la strategia di corsa efficiente attraverso l’utilizzo di simulazioni numeriche e analisi rigorose elaborate da un software sviluppato dall’Institut national de Recherche en Informatique et en Automatique (Inria).

Secondo le misurazioni fisiologiche riprodotte dalle simulazioni, gli atleti, durante la corsa, per ottimizzare la prestazione non mantengono costante la velocità (che cambia, infatti, con un ordine del 10%). Proprio questa variazione consente, come hanno dimostrato gli scienziati, all’atleta di avere maggior resistenza durante la corsa. Quindi correre con una velocità costante, come sosteneva in uno studio del 1974 l’illustre matematico americano Joseph Keller, recentemente scomparso, non è la scelta ottimale. Questa oscillazione percentuale di velocità emersa dalle simulazioni ha permesso agli scienziati francesi di dimostrare che una variazione del passo di corsa consente di massimizzare la propria performance.
Tirando le somme, alla prossima gara al posto di cardio e gps sarebbe meglio portarsi una calcolatrice!

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