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Record del Mondo di Maratona: un’impresa “Spaziale”

Tim Peake durante la sua impresa (img: theguardian.com)
Tim Peake durante la sua impresa (img: theguardian.com)

Quella volta che Tim Peake segnò il Record del Mondo di Maratona nello Spazio, "correndo la London Marathon"

Avrete ormai imparato quanto siamo sensibili alle “strane” storie di corsa o alle imprese leggendarie legate a questa meravigliosa disciplina. A ragione di ciò, oggi, nel caso vi fosse sfuggita, vogliamo raccontarvi una nuova storia, un’impresa di Skyrunning un po’ originale. Eh già perché lo “Sky” (il cielo), in questo caso, non è quello che si tocca da una vetta da 3/4000 metri durante un Ultra trail, bensì da 420.000 metri durante una missione nello spazio.

Questa è la storia dell’astronauta Tim Peake che dalla Stazione spaziale internazionale decise di correre, in concomitanza con la versione “terrestre”, la versione “spaziale” della Maratona di Londra stabilendo il record del mondo di Maratona nello Spazio (ti piace vincere facile eh?!). 42,195 metri percorsi nello cosmo “al di fuori dei confini del mondo” come ha detto lo stesso Peake. Per quanto possa sembrare originale come impresa, in realtà non è la prima volta che un’astronauta/atleta si cimenta in una sfida simile. Infatti l’astronauta della Nasa Sunita Williams, aveva già coperto la distanza a bordo della ISS nel 1997 in contemporanea con la Maratona di Boston.

Ancorato a un tapis-roulant all’interno della Stazione spaziale internazionale con elastici attorno alle spalle e al petto, Peake, 44 anni, ha coperto in assenza di gravità la fatidica distanza in 3h35’21”, registrando il record del mondo di “Maratona nello Spazio”. Un tempo decisamente superiore al suo personale sulla terra (3h18’50”), stabilito nel lontano 1999, anche perché l’équipe medica che lo ha seguito gli ha impedito di compiere sforzi fisici elevati in vista del rientro sulla Terra che era stato stabilito dopo circa due mesi di distanza dall’impresa “spaziale”. Mentre correva, Peake ha visto scorrere sotto i suoi piedi le strade di Londra in tempo reale grazie al supporto di un iPad. L’astronauta è stato anche lo starter ufficiale della gara londinese, attraverso un messaggio registrato di 10 secondi mostrato ai corridori durante il count-down che ha preceduto il via.
Sulla terra, nel frattempo, il keniano Eliud Kipchoge vinceva la London Marathon per il secondo anno consecutivo, sfiorando (per soli 9 secondi) il record “terrestre” di maratona (2h03’05”).
Nulla contro Kipchoge, per carità, ma il 24 aprile 2016, alla London Marathon l’impresa spaziale l’ha fatta qualcun altro.

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