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Running di sabato in prigione

Photograph: HMP Haverigg
Photograph: HMP Haverigg

Nel penitenziario di Haverigg ogni sabato mattina si corre una particolare Parkrun

L'idea è partita dal Parkrun, movimento internazionale nato in Inghilterra nel 2004 che porta ogni sabato mattina (alla stessa ora) una marea di persone a correre 5 km in un parco della propria città. Stiamo parlando di quindici Paesi coinvolti (Italia compresa), oltre due milioni di runners registrati, più di mille parchi e 255mila volontari. Tutto gratuito, non ci sono spese, l'idea del baronetto Paul Sinton-Hewitt era quella di creare integrazione e favorire la socialità con lo sport. 

E da qui è partito Shane Spencer, supervisore di educazione fisica del carcere di Haverigg, nel nord-ovest dell'Inghilterra. Spencer aveva notato che almeno la metà dei detenuti non partecipava alle attività nella palestra dell'Istituto e si è messo alla ricerca di qualcosa che li motivasse e li coinvolgesse. E così l'idea di portare la Parkrun all'interno del penitenziario: alla prima 5 km hanno partecipato in 20, ora il numero è in crescita e la corsa del sabato mattina è divenuto a tutti gli effetti un appuntamento fisso, come all'esterno. 

Certo, non si corre in un parco all'esterno (i 5 km sono intorno al campo sportivo della prigione, non poteva essere altrimenti), ma giorno, orari, distanza e spirito sono gli stessi. "Lo sport offre ai detenuti una fuga dalla deprimente realtà del carcere e li aiuta anche a uscire dal mondo del crimine e impegnarsi in un'opera di rieducazione", commenta sul Guardian la professoressa Rosie Meek, docente della School of Law della Royal Holloway University e autrice di "Sport in prison", interessante libro sull'argomento.

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