Cattive notizie cari: sembrerebbe che il mito dello sport più minimal ed economico di tutti (il running, ovviamente) stia per vacillare. La colpa? Praticamente di tutte quelle "piccole" spese che di fatto non contempliamo come costo per la nostra passione perchè non sono l'acquisto della nuova scarpa, del nuovissimo orologio gps, oppure l'abbigliamento tecnico per correre in inverno. Infatti secondo l'analisi fatta da Repubblica.it, a far lievitare il prezzo della nostra passione, sarebbero altre voci come: l'iscrizione ad un tot numero di gare, la partecipaziona alla vita sociale della propria squadra, gli spostamenti, l'iscrizione a manifestazioni più importanti, i viaggi che almeno una volta l'anno ci fa intraprendere il sogno di correre la maratona tal de tali, visite mediche, sedute di fisioterapia, affiliazione alla Federazione o ad un Ente di Promozione Spirtiva, ecc...

Insomma, chi più, chi meno, di fatto con molte delle voci elencate ci dovremmo trovare d'accordo. Poi ce ne sono altre che variano a seconda degli interessi e delle diverse individualità come l'abbonamento ad un a rivista di settore, il costo di qualche integratore di sali minerali, massaggi e così via. Leggendo l'articolo del quotidiano, infatti, ci si può trovare totalmente d'accordo (e allora più o meno i conti sono quelli), si può essere in parte concordi (come appena detto riconoscersi in buona parte delle spese e meno in altre, e quindi magari non saranno 170 euro ma da 150 non si scappa), oppure ancora essere davvero come una volta il runner minimal che cerca di risparmiare su tutto o quasi, si arrangia con vecchi capi di quando giocava a calcio, non partecipa a nessuna manifestazione, ma ci sembra ovvio che allora la storia è proprio diversa.

Qui trovate l'articolo completo con l'esempio e le varie spese, vedete se vi ci riconoscete...