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"Il mio allenatore è Dio": la storia di Ryan Hall

"Il mio allenatore è Dio": la storia di Ryan Hall

La svolta la notte di Capodanno in chiesa. Da quel momento è il Padreterno a dirgli come allenarsi

La svolta esistenziale c'era stata nella notte di Capodanno, quando Ryan e sua moglie Sara durante la messa avevano visto cadere una nuvola di polvere d'oro dal soffitto della chiesa. Ma facciamo un passo indietro, anzi più di uno. Ryna Hall, 35 anni ancora da compiere, è un maratoneta americano, già nazionale statunitense, con all'attivo anche una presenza alle Olimpiadi di Londra del 2012 alle quali si presentava come uno dei pretendenti alla vittoria finale in virtù di un personale di 2h04'58" fatto registrare l'anno precedente a Boston.  La gara di Ryan si concluse intorno al diciottesimo km, a seguito di un ritiro.

Delusione? Tristezza? Macchè! L'evoluzione spirituale di Ryan era già iniziata dua anni prima, nel 2010: "La mia crescita spirituale - spiega Hall - ha liberato la mia felicità dalla dipendenza dai risultati". Cosa succede? Hall decide di abbandonare il programma di preparazione alle Olimpiadi di Londra della nazionale statunitense di maratona, optando per gli allenamenti solitari sugli altipiani di Flagstaff, in Arizona. "Il mio nuovo allenatore è Dio", spiegò ai compagni increduli, tanto convinto che un anno dopo lo mise anche nero su bianco nel modulo anti-doping in occasione dei campionati americani di mezza maratona.

A chi gli ha chiesto di quella visione mistica, Ryan (che ha aderito alla Bethel Church, una congregazione cristiana evangelica) ha risposto: "È anche così che si manifesta la presenza di Dio", poi prosegue "c'è un versetto della Bibbia che dice che il Signore è nella nostra mente. Quindi i suoi pensieri diventano i nostri pensieri". E i pensieri di un runner non possono che essere per la corsa. E così Ryan ha iniziato a elaborare tabelle di allenamento ispirate direttamente da Dio: "Lui mi parla regolarmente attraverso il pensiero e mi ha anche indicato una strategia in vista di Londra".

Anche la sua programmazione settimanale ne risente, infatti Hall si allena sei giorni a settimana e la domenica si riposa; così come ogni sette settimane interrompe il doppio allenamento quotidiano perché il versetto 23:11 dell'Esodo ammonisce gli agricoltori a lasciare i campi a maggese ogni sette anni; mentre la sera si massaggia le gambe con l'olio santo. Ammirazione e ironia tra i suoi colleghi maratoneti ai quali è capitato di venire invitati da Hall a seguire le indicazioni divine, come Korir che alla Maratona di Boston venne convinto a cantare le Lodi del Signore. 

Ora, chi siamo noi per giudicare? Quello che possiamo dirvi per certo è che Korir vinse quella maratona, ma probabilmente non solo grazie ai canti celesti. :)

 

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