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A Siviglia personale per Stefano la Rosa e Giovanna Epis

Giovanna Epis
Giovanna Epis

Nella maratona spagnola la veneta è sesta, settimo il carabiniere toscano

25 febbraio 2018

Una trasferta spagnola che per entrambi arriva al traguardo con il primato personale. Oggi alla maratona di Siviglia Stefano La Rosa e Giovanna Epis centrano il miglior crono in carriera sui 42,195 chilometri: 2h11:04 e settimo posto per il grossetano e 2h29:38 per la veneziana, sesta. La vittoria è andata al keniano Tuwei Kipsang (2h08:22) e alla marocchina Kaoutar Boulaid (2h25:35, record della gara).

Entrambi alla sesta esperienza in maratona, i due azzurri dei Carabinieri si ritrovano ad avere nuovamente in comune la città che segna il tempo dei rispettivi personal best. Fin qui era stata Amsterdam dove tre anni fa La Rosa aveva corso in 2h11:11, mentre la Epis nel 2017 aveva fermato il cronometro a 2h32:31. A conti fatti si tratta di una sostanziale conferma per il 32enne toscano (7 secondi di PB), mentre la 29enne veneta ha demolito di ben 2 minuti e 53 secondi il precedente limite personale. Liste alla mano è la seconda miglior prestazione italiana femminile degli ultimi dieci mesi dopo le 2h28:34 di Catherine Bertone a Berlino nel settembre 2017. Nello stesso arco temporale, meglio di La Rosa ha fatto solo Daniele Meucci, sesto in 2h10:56 ai Mondiali di Londra.

"Il mio obiettivo era scendere sotto le 2 ore e 30 - racconta la Epis dopo la linea d'arrivo del suo exploit -. Ancora non mi capacito di esserci riuscita. Che tu sia un podista della domenica o un professionista, la maratona è sempre un'avventura fantastica, un viaggio che ti fa attraversare mille emozioni. Mi avevano detto che ero portata per le lunghe distanze e i 42,195 chilometri sono stati una scommessa che ho fatto con me stessa tre anni fa".

"Onestamente - il commento di La Rosa - penso di non aver ancora trovato la gara che mi permetta di esprimere al 100% quello che valgo. La maratona è una distanza sempre più mia e oggi speravo di scendere sotto le 2h11. Sarei dovuto passare più forte alla mezza, ma poi per come si sono messe le cose avrei rischiato di correre fino alla fine da solo. Finalmente riesco ad allenarmi come si deve".

(da: fidal.it, Alessio Giovannini)

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