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adidas: un milione di scarpe prodotte con la plastica dispersa negli oceani

Adidas Parley (ph. adidasrunning/instagram)
Adidas Parley (ph. adidasrunning/instagram)

Undici bottiglie per realizzare ciascun paio. La sfida di adidas/Parley prende quota: noi ve ne avevamo parlato tempo fa

11 aprile 2018

L’iniziativa di Adidas nel campo delle calzature sostenibili inizia a camminare con le proprie gambe. Noi di corritalia ve ne avevamo parlato circa un anno e mezzo fa in questo articolo

Questo mese l’azienda ha rivelato di aver venduto più di un milione di paia di scarpe prodotte con rifiuti plastici oceanici. Un filato sviluppato da Parley e ottenuto trasformando i rifiuti plastici galleggianti in un polimero che può essere usato per produrre calzature in tessuto.

Le scarpe sono indistinguibili da un normale paio di Adidas, ma i benefici del loro ciclo produttivo potranno avere conseguenze durature sul futuro delle calzature.  Adidas ha iniziato a collaborare con Parley nel 2016 con una serie limitata, subito trasformata in un’intera collezione l’anno successivo. Ogni modello usa una media di undici bottiglie di plastica per ciascun paio, impiegando plastica riciclata nelle stringhe, nella tessitura esterna e nella fodera del tallone, e nella fodera a contatto con il calzino. 

Più nel dettaglio, le scarpe, che si chiamano “UltraBoost Uncaged Parley”, sono composte nella parte superiore da un 5% di poliestere riciclato e dal restante 95% da rifiuti di plastica raccolti da Parley nelle vicinanze delle Maldive. La suola invece è costituita dalla “schiuma” caratteristica della tecnologia “boost”.

Il portavoce di Adidas Eric Liedtke al tempo aveva dichiarato: “Ciò a cui miriamo è l’eliminazione della plastica vergine dal nostro processo di produzione e distribuzione”. Così invece Cyrill Gutshc, fondatore di “Parley for the Oceans”: “Nessuno può salvare gli oceani da solo, ma tutti insieme possiamo avere un ruolo importante nella soluzione finale. Sta alle industrie creative reinventare i materiali, i prodotti ed anche i modelli di business. Il consumatore, invece, può aumentare la domanda e portare al cambiamento”.

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