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Catherine Bertone scaricata dalla Fidal con una mail

Catherine Bertone scaricata dalla Fidal con una mail

Chaterine Berthone non è più un'atleta azzurra dopo lo splendido risultato di Rio 2016. Complimenti alla Fidal

17 Marzo 2017

Sempre la stessa storia. Sempre le stesse modalità. Diverse volte, in questi nostri pochi mesi di vita, ci siamo purtroppo trovati a raccontarvi di una Federazione "anomala". Una Federazione lontana dagli appassionati, chiusa nelle proprie stanze, poco attenta all'interesse e (tristemente) da qualche tempo molto più attenta ai propri interessi (vedi caso Runcard). Azienda o Federazione Italiana di Atletica Leggera? E ancora, accordi con l'Anci per non ancora ben definite restrizioni per l'organizzazione delle gare, ma che avrebbero sicuramente come conseguenza l'autorizzazione e l'egida della Fidal che, tradotto in soldoni, se la tua squadra è affiliata alla Fidal bene, sennò fai la Runcard (€), sennò Amen. Una Federazione che spesso riceve le critiche, le richieste di ascolto, da parte delle migliaia di società affiliate ad Enti di Promozione sportiva, e che sistematicamente da un orecchio entrano, dal'altro escono. Una Federazione lontana, dicevamo, una Federazione che allontana.

E a farne le spese a volte sono anche atleti illustri, che hanno vestito e onorato la magli azzurra. Già perchè nel nostro Paese (e per la nostra Federazione) se fai parte di un Corpo (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza ecc...) godi di una certa attenzione (fino a che punto, anche qui, non si sa), di un certo interesse, di un certo rispetto. Altrimenti finche "servi" bene, poi "ciao, grazie, ciao".O forse neanche quello: chiedere per conferma a Catherine Bertone, azzurra della Maratona a Rio, 25esima assoluta. Mamma, pediatra, atleta straordinaria che ha conseguito risultati straordinari da "non professionista", senza essere curata e coccolata per fare solo quello. Chiamata dalla stessa Federazione per i suoi meriti sportivi e per tappare le falle di un sistema Maratona che in Italia fa acqua da tutte le parti. 

E così, mesi di silenzio da parte della Fidal dopo Rio (mai una telefonata), poi giovedì scorso arriva una mail che comunica all'atleta che non è più un'atleta della nazionale italiana. Le motivazioni? Praticamente la Federazione ha affermato che tra i parametri che stabiliscono se si è degni di attenzione o meno, c'è quello di essere arrivati tra i primi 24 alle Olimpiadi brasiliane. Catherine è arrivata 25esima. Mmh, poco chiaro no? "Ma che cambia: fossi arrivata 24° avrebbero magicamente scritto 23°", ha dichiarato la Bertone che poi prosegue "non ho voglia di sollevare un polverone. Va bene così. Lo scorso anno, a Rio, ho avverato il mio sogno e sono felice così". 

Signora, Catherine, una Signora vera. Piccolo presidente, piccolo piccolo. 

 

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