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Doping Pechino: Bolt perde una medaglia d'oro
Squalifica per lo staffettista jamaicano e per la Lebedeva, cadono le medaglie di Pechino 2008
26 Gennaio 2017
Una notizia attesa ma quando poi la mazzata arriva non è mai leggera, anche se prevista. Ieri il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) ha comunicato alla Federazione Jamaicana la squalifica per Nesta Carter, membro della staffetta d'oro a Pechino 2008. Carter era risultato positivo nei ri-test relativi alle analisi già effettuate durante le Olimpiadi di Pechino, dove Usain Bolt centrò il suo primo incredibile triplete, quello dei 3 record del mondo in altrettante gare.
Costa caro, dunque, l'uso di methylhexaneamine e a pagare è tutta la stafetta, la Federazione e (di fatto) la Nazione interain cui l'atletica (e in particolare la velocità) rappresenta il fiore all'occhiello di uno Stato, il riscatto sociale di una Comunità intera, il sogno e l'ambizione di ogni bambino giamaicano.
Quindi incredibile oro per Trinidad &Tobago, come altrettanto incredibile secondo argento per il Giappone e bronzo al Brasile. Carter, 9″78 di personale, diventa l’ennesimo uomo trovato positivo in una speciale classifica: tutti coloro che hanno corso sotto i 9″79 nella storia sui 100 metri, ad eccezione di Bolt, sono stati trovati positivi almeno una volta in carriera.
Squalificata ufficialmente anche la Lebedeva, oggi 40enne, che a Pechino fu medaglia d'argento nel salto in lungo e nel salto triplo. Per lei la sostanza incrimitata di dui fece uso e fu il turinabol. La Lebedeva restituirà ovviamente le medaglie, con la nuova classifica che vede salire sul podio Chelsea Hammond e Yargelis Savigne.