In un periodo così difficile e duro della vita di tutti, circondati da guerre, minacciati e a volte colpiti dal terrorismo, sintomo del fallimento di alcune politiche, ogni evento tragico lascia una ferita indelebile negli occhi e nei cuori di tutti. Per noi runners una delle più dure (forse perchè ci siamo un po' tutti immaginati lì in quel momento) rimane sicuramente l'attentato del 15 Aprile 2013 alla Boston Marathon, il vero tempio sacro della maratona per gli americani. Colpiti nell'anima, in un evento simbolo, di uno sport identificativo di una nazione, nel momento più bello. 

E accade spesso che storie del genere ispirino le menti di illustri registi, e questo caso non fa eccezione: è uscito, infatti, il 20 Aprile nelle sale italiane "Patriots Day" (in Italia: Boston - Caccia all'uomo), un thriller emozionante che ripercorrerà le fasi precedenti, il momento della tragedia, la ricerca dei coplevoli. Il racconto di quelle ore è riletto e portato sulla scena, proprio con gli occhi di due poliziotti (Mark Wahlberg e JK Simmons), un agente speciale (Kevin Bacon), un commissario di polizia (John Goodman) e un'infermiera (Michelle Monaghan). La sfida di raccontare una storia così tragica e così intima per gli abitanti di Boston è stata assunta dall'attore Mark Wahlberg, nativo Dorchester (quartiere di Boston), e dal regista Peter Berg, che ha diretto altri film su storie vere quali Lone Survivor e Deepwater Horizon.

"Ho deciso di farlo per l'orgoglio che nutro nel sentirmi un bostoniano e nel vedere come la mia gente ha reagito a questa terribile tragedia - ha commentato Wahlberg (protagonista del film) a Runner's World Usa - E' un onore definirmi un bostoniano e definire tutti voi la mia famiglia”, ha confessato, commosso.

Il film, uscito nelle sale americane il 13 gennaio e negli Usa ha avuto un fortissimo impatto emotivo sugli americani che non hanno mai dimenticato questa tragedia che li ha colpiti nell'intimo. Qualche giorno prima della sua uscita ufficiale si è tenuta una delle molte anteprime nazionali che hanno interessato gli agenti di polizia di Boston, i sopravvissuti, gli organizzatori della maratona, e il 21 dicembre scorso anche la stampa. Ora arriva in Italia e le buone premesse ci sono tutte.

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