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Golden Gala: Dibaba-Obiri per un 5000 da sogno

Genzebe Dibaba e Hellen Obiri (foto: Colombo/fidal)
Genzebe Dibaba e Hellen Obiri (foto: Colombo/fidal)

Al Golden Gala Pietro Mennea sarà un 5000m stellare tra Genzebe Dibaba e Hellen Obiri

06 Giugno 2017

Quella dell’Olimpico è una pista che ai 5000 ha dato molto: quest’anno si celebrano sia i 60 anni del record mondiale di Vladimir Kuts, sia il trentennale della prima discesa sotto i 13 minuti ad opera di Said Aouita, il piccolo e proteiforme principe del deserto. Capitò nel Golden Gala che precedette i Mondiali di Roma ’87.

Un anno fa, nell’appuntamento italiano della Diamond League, un altro primato del mondo vacillò. La leggerissima, quasi eterea, Almaz Ayana minacciò i domini di Tirunesh Dibaba, soprannominata la killer gentile per gli spietati finali portati da una fanciulla dal visetto così mite: 14:12.59, meno di un secondo e mezzo dal 14:11.15 di nove anni fa al Bislett, in un crescendo di applausi, in un’onda di incitamenti. Vista a posteriori, la corsa dell’Olimpico può esser archiviata come la premessa della galoppata di Rio, quando Almaz chiuse in uno zatopekiano 29:17.45, in fondo alla più grande gara della storia: quattro sotto i 30 minuti e Vivian Cheruiyot, seconda, nei pressi del terrificante tempo di Wang.

Qualche giorno dopo, alla ricerca della doppietta, Ayana venne stritolata dal gioco di squadra delle keniane, spesso accusate, come i colleghi maschi, di scarso spirito tattico. Il titolo andò alla piccola e simpatica Vivian, nel frattempo passata ai 42 km, e l’etiope, essenziale come una figura fusa dal grande Alberto Giacometti, rimediò il terzo posto, piegata da Hellen Obiri, che può apparire quasi offensivo definire supergregaria o prima luogotenente. E’ giusto ricordare anche la terza delle Orazie che contribuirono a stroncare Ayana: Mary Cherono, quarta.

Al faccia a faccia con Genzebe Dibaba, uno dei piatti forti della serata dell’8 giugno, Hellen si presenta da primatista mondiale di stagione: con il 14:22.47 di Shanghai la 27enne, nata a Kisii, nel distretto di Nyanza, non lontano dal confine con la Tanzania, è diventata la sesta di tutti i tempi, preceduta da un quartetto di etiopi (Tirunesh Dibaba, Almaz Ayana, Meseret Defar e Genzebe Dibaba) e dalla connazionale Vivian, davanti per poco più di un secondo e mezzo, 14:20.87.

Per spargere spezie sulla sfida, la prima contro la seconda del 2017: a Eugene, nel venerdì dedicato a Joan Benoit, primo oro olimpico della maratona in rosa, Genzebe è diventata protagonista di un serio attacco al record della sorella più anziana - ai 3000 metri 8:39.21 contro 8:38.83 - prima che l’andatura subisse una flessione e l’ennesimo frutto maturato sull’altopiano di Bekoji chiudesse in 14:25.22, a dieci secondi dal record personale firmato due anni fa a Saint-Denis. Era alla sua seconda gara dell’anno dopo l’1:59.27 sugli 800 di Doha, alle spalle delle robustone Caster Semenya e Margaret Wambui, un record personale che in realtà non dice molto: nel periodo in cui scrisse il suo capolavoro monegasco (3:50.07) e, a seguire, conquistò il titolo a Pechino, Genzebe sapeva offrire tempi a ripetizione sotto i 2 minuti in allenamento o all’interno di gare iniziate “lento pede”.

Hellen, che oltre all’argento di Rio è stata campionessa mondiale indoor a Istanbul 2012 e vicecampionessa a Sopot 2014, ha scelto i 1500 a Eugene bruciando, secondo gergalità ippiche, per una corta incollatura la scozzese Laura Muir, appena al di là dei 4 minuti. Davanti, l’armoniosa figuretta di Faith Kipyegon, sotto la barriera nelle due uscite concesse dalla campionessa olimpica.

TV - Tre ore di diretta sulle reti RAI per il Golden Gala. La prima parte sarà dalle ore 19.30 alle 21.15 su RaiSport, per proseguire dalle ore 21.15 e fino alle 22.35 su Rai 3.

(da: fidal.it; Giorgio Cimbrico)

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