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I medici Fidal sapevano del doping di Schwazer, condannati

Alex Schwazer
Alex Schwazer

Il suo medico personale lo consigliava addirittura su come farla franca

14 aprile 2018

I due medici Pierluigi Fiorella e Giuseppe Fischetto erano a conoscenza dell'uso di sostanze dopanti da parte di Alex Schwazer ma "tacendo pur sapendo e nulla facendo per denunciando" hanno "efficacemente contribuito" a che l'ex marciatore azzurro "potesse continuare a fare uso di doping favorendo quindi tale illecita condotta". Sono le motivazioni della sentenza con cui il giudice del tribunale di Bolzano, Carla Scheidle, ha condannato i due ex medici Fidal a due anni ciascuno di reclusione, e l'ex impiegata della segreteria federale Rita Bottiglieri a 9 mesi di carcere, per favoreggiamento nel processo sul caso doping che ha visto coinvolto Schwazer prima delle Olimpiadi di Londra 2012.

Questo quanto emerge dall'ultimo capitolo (in termini di tempo) del Caso Schwazer, e raccontato da il Gazzettino pochi giorni fa. 

Non solo: Fiorella, all'epoca medico personale di Schwazer, secondo quanto rilevato dal giudice "pur essendo stato esplicitamente informato da Alex Schwazer circa l'uso di pratiche doping, non solo non si muoveva, ma addirittura offriva un contributo attivo" all'atleta, consigliandolo «sul da farsi e come muoversi per farla franca". Condotte, queste, "particolarmente gravi da parte di un soggetto rivestente il ruolo di medico personale dell'atleta".

Fischetto, dal canto suo, non era da meno, infatti "dopo essere stato certo circa l'assunzione di sostanza dopante da parte di Alex Schwazer nell'aprile del 2012, esprimendosi in termini di 'manipolazione certà, non si muoveva e nulla segnalava, non informava ma al contrario adottava anch'esso tattiche e accorgimenti idonei a procrastinare nel tempo l'accertamento della positività" di Alex. 

Di più: "mentre il dott.Fischetto segnalava - nel luglio 2012- per sospetti di doping altri atleti, 'stranamente' non inseriva in tale elenco l'atleta di spicco Schwazer, e ciò nonostante Fischetto era certo per suo stesso dire ('manipolazione certa, ci metto le mani nel fuoco') - in base ai dati ematici in suo possesso - dell'assunzione di sostanza dopante da parte di Schwazer".

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