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Leonardo ce l'ha fatta. Il cancro no!

Leonardo ce l'ha fatta. Il cancro no!

Leonardo Cenci riesce nella sua indescrivibile impresa: correre la maratona di New York con un tumore in corso

07 Novembre 2016

Una storia che ha dell'incredibie, ma che è straordinariamente vera. Oltre 55.000 cuori, 110.000 polmoni hanno combattuto, respirato, resistito 42 km e 195 metri per potersi mettere al collo quella medaglia così "pesante". Ma di quei polmoni due avevano qualcosa in più, o in meno dovremmo dire. Sono i polmoni di Leonardo, dal 2012 malati di cancro, con metastasi alle ossa e al cervello. Quella battaglia che paragonata alle imprese sportive che spesso vi raccontiamo con tanta enfasi fa sentire piccoli piccoli. Qui il traguardo si chiama "Vita". 

Vi avevamo preannunciato sabato di questo tentativo incredibile anche se la vittoria Leonardo l'aveva già conquistata perchè pensare di partecipare ad una maratona quando hai il male dentro, sarebbe l'ultima idea del 99,9 % di chiunque, immaginiamo. Ma non per Leonardo che si è preparato, ha sofferto, come tutti e più di tutti, e si è presentato ai nastri della TCS New York City Marathon con quel male a correre insieme a lui, secondo nella storia dopo Fred Lebow (cofondatore della NYCM) e primo italiano. E l'obiettivo non era solo finirla, ma battere quel 5h32'34" che resisteva dal 1992. Il tempo, il conometro. Assurdo verrebbe da dire: si sta parlando di correre più forte di qualcosa che vuole portarti via da questo mondo, farlo per 42 km, e ragioniamo di tempi? Ma non è forse questa l'essenza del runner? Correre per amore ma sempre con un obiettivo (che non è sempre cronometrico)? Non abbiamo paura di affermare che, probabilmente, siamo di fronte all'essenza più profonda della corsa. 

Leonardo è riuscito a realizzare il suo desiderio facendo registrare un incredibile 4h27'57". Ma ha segnato in maniera indelebile la sua vita, la sua storia, quella del running, riformulando la definizione di "vincente". Il male, purtroppo, non se ne è andato, è ancora lì. Se la maratona rappresenta una meta di arrivo per molti, correre 42 km non basta a seminare quello che sta cercando di portarti via, ma dimonstrare al tuo avversario di essere più forte di lui è già una vittoria bellissima. E tu ieri Leonardo hai dimostrato di essere forte, il più forte. In bocca al lupo, Leonardo.

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