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Maratona: Daniele Meucci sesto con il personale

Daniele Meucci (foto: Colombo/fidal)
Daniele Meucci (foto: Colombo/fidal)

A Otsu, in Giappone, il campione europeo di maratona si migliora di undici secondi sui 42,195 chilometri

04 marzo 2018

Arriva il record personale dalla trasferta di Daniele Meucci alla maratona di Otsu, in Giappone. Il campione europeo sui 42,195 km taglia il traguardo al sesto posto con il tempo di 2h10:45, undici secondi in meno rispetto al crono che gli era valso lo stesso piazzamento ai Mondiali di Londra nella passata stagione. Sulle strade della Lake Biwa Marathon il 32enne dell’Esercito, con un passaggio di 1h03:58 a metà gara, corre bene e controlla la situazione fino al 28° chilometro. Poi l’ingegnere pisano allenato da Massimo Magnani nel tratto successivo perde terreno, dopo un rapido rientro sul gruppo di testa da cui aveva perso contatto in seguito al rifornimento del 25° km, ma nel finale riesce a superare diversi avversari risalendo dall’undicesimo posto provvisorio al parziale dei 30 km, in una giornata calda e piuttosto umida. Complessivamente una buona prova, verso gli Europei di agosto a Berlino dove cercherà di difendere il suo titolo continentale. Per l’azzurro era la decima maratona della carriera e la seconda esperienza in questa tradizionale gara nipponica, giunta all’edizione numero 73, che lo aveva visto secondo nel 2015 in 2h11:10 sfiorando il 2h11:08 dell’oro europeo a Zurigo poi migliorato con 2h10:56 sette mesi fa a Londra. Vittoria oggi al debuttante keniano Macharia Ndirangu in 2h07:53 davanti al keniano Albert Korir (2h08:17) e al neozelandese Jake Robertson con il primato nazionale di 2h08:26, quindi l’altro keniano Michael Githae (2h09:21) e l’etiope Abera Kuma (2h09:31).

Negli ultimi dieci chilometri ho un po’ sofferto - dichiara Meucci - ma soprattutto quando sono rimasto da solo. Forse ho pagato un rientro sul gruppo dei primi dai quali mi ero staccato, a causa del caos che si era creato nel rifornimento del 25° km. Mi sarei probabilmente difeso meglio, se non avessi speso quelle energie, anche se ho recuperato diverse posizioni nel finale. Questa era una gara importante, ma sempre di passaggio verso Berlino. In più a gennaio ho avuto problemi a un ginocchio che mi hanno costretto a circa 20 giorni di lavoro alternativo, in un momento cruciale, togliendo quella continuità necessaria nella preparazione della maratona”.

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