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Mondo: i ragazzi di Addis Abeba

Selemon Barega (foto IAAF)
Selemon Barega (foto IAAF)

Gli allievi dell'Etiopia nella vetrina estera: Barega corona un anno d'oro alla presenza di Gebrselassie, Biyazen strapazza i keniani

28 novembre 2017

L'Africa verde firma le cose migliori del fine settimana estero. Selemon Barega, 18 anni tra meno di un mese e titolare delle corone mondiali under 20 e under 18 su 3000 e 5000 metri, oltre che quinto classificato nel mondiale "dei grandi" a Londra sui 5000, ha vinto ieri la Great Ethiopian Run di Addis Abeba, classica e coloratissima 10 km in cui ha fatto gli onori di casa una leggenda in carne e ossa, Haile Gebrselassie. Un'annata fragorosa per il 17enne Barega, iniziata prestissimo con la vittoria nella Cinque Mulini di San Vittore Olona, con la punta cronometrica sui 5000 di Losanna, un 12:55.58 che ha fatto tremare la miglior prestazione mondiale di categoria. Meno giovane di Barega, ma ancora junior (decima al Mondiale di cross tra le under 20), Zeineba Yimer ha vinto la 10 km femminile dopo il bel quarto posto nella mezza maratona di Cardiff in 1h11:31.

BIYAZEN 10000 DA FAVOLA - L'altro giovanissimo da copertina è Yaneblo Biyazen Alehegn, nato nove giorni dopo Barega, anche lui ormai in vista dei 18 anni. A 16 anni, due estati fa, è stato quarto ai Mondiali under 20 di Bydgoszcz sui 5000. Da questa stagione è approdato in Giappone e due giorni fa a Tokyo ha vinto il primo 10000 metri della carriera in un grandioso 27:32.51, miglior prestazione mondiale stagionale per un allievo per oltre un minuto e mezzo rispetto alla precedente, e tra le migliori di ogni epoca. Nel lungo elenco dei battuti, capeggiati dal connazionale Abinet (27:38.05), un gran numero di keniani di ottimo livello, abituati a fronteggiarsi nelle competizioni di club del Sol Levante, come Njuguna, Wambui, Kimani, ben due Mwangi e un Kwemoi (omonimo del top-miler). Il migliore dei keniani, però, è stato un under 20 finora poco in vista, Muiru, terzo in 27:38.05 con 40" sottratti al personale.

MARATONE NEL MONDO - Successi africani ovunque.

Nella 42 km francese di La Rochelle ha vinto l'etiope 33enne Workneh Tiruneh (personale di 2h08:51), in 2h11:07 sui connazionali Ameta Belachew (2h12:00) e Tadesse Assefa (2h12:14), mentre tra le donne è arrivata una tripletta keniana con Susan Jeptoo (2h30:57), Sophia Chesire (2h32:21) e Naomi Njiiri (2h39:47). La maratona spagnola di San Sebastian ha registrato l'un-due-tre keniano con Hosea Kiprono Maiyo (2h12:55), Mark Kibowott Kangogo (2h14:33) e Daniel Kipkemboi Kiptoo (2h14:43). A Osaka vince un eritreo, Kaleab Selomon, in 2h12:03 (personale). In calendario anche la maratona di Nairobi, con successi di Brimin Kipkorir in 2h12:39 e di Celestine Chepchirchir in 2h31:41 all'esordio sui 42 km. Infine il campionato asiatico di maratone a Dingguan (Cina), vinto per la prima volta da un maratoneta indiano, Gopi Thokanal, in 2h15:48 su un uzbeko e un mongolo. Più interessanti i crono femminili: la nordcoreana Kim Hye-Gong ha vinto il titolo continentale in 2h28:35 sulla giapponese Keiko Nogami (2h29:05) e sull'altra coreana Jo Un-Ok (2h30:01).

ANNO DA RECORD - Se la coreana Jo Un-Ok è rimasta un secondo sopra le 2h30 (ma ha corso in 2h29:22 in aprile), la massa del movimento femminile sulla maratona ha realizzato, numeri alla mano, una stagione da primato. Ben 159 atlete sono scese sotto il muro delle due ore e mezza, evento mai accaduto prima. L'incremento della densità è cresciuto esponenzialmente anche su crono superiori: a 2h34 si sale alla cifra vertiginosa di 287 maratonete. L'Europa delle donne mette qualche mattone sotto le 2h30 (ventuno atlete) e ne aggiunge altri a 2h34 (ventiquattro, per un totale di 45, poco più del 15%). A livello maschile l'Europa raccoglie meno: sotto le 2h11 si sono espressi 207 atleti, ma di questi solo 10 sono europei (meno del 5%).

Resta però il bel dato della maratona iridata di Londra, con il quarto posto dello scozzese Hawkins e il sesto di Daniele Meucci, mentre nella classifica femminile, tra le prime dieci, c'è rappresentanza di tutti i continenti tranne uno, l'Europa.

I QUATTRO DI LIVERPOOL - Emelia Gorecka, Ben Connor, Jessica Judd e Mahamed Mahamed (non è un errore di scrittura): sono i quattro britannici che hanno vinto il cross di Liverpool (nelle categorie senior e under 23), valido come selezione per l'Eurocross di Samorin. La Gorecka ha vinto in passato due titoli europei under 20 nel cross e rilancia la sua candidatura per ben figurare a Samorin, ristabilita da un infortunio che in questa stagione ne ha minato il rendimento. L'Europa del cross scalda i garretti anche in Germania, dove Alina Reh ha battuto nientemeno che Konstanze Klosterhalfen a Darmstadt. Nel cross spagnolo di Alcobendas i primi due della scorsa edizione si sono scambiati la cortesia: successo dell'under 20 eritreo Aron Kifle sull'ugandese Timothy Toroitich. L'anno scorso, chiusero secondo e primo. Nel cross femminile ha vinto la strafavorita keniana Alice Aprot Nawowuna sulla spagnola di origini etiopi Trihas Gebre, mina vagante della imminente rassegna europea di Samorin. Ai campionati canadesi di cross si sono laureati campioni Lucas Bruchet e Claire Sumner.

(da fidal.it, Marco Buccellato)

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