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Scagionato dalle accuse di doping

Scagionato dalle accuse di doping

E' stata revocata la sospensione per sospetto di doping del marciatore slovacco, campione olimpico, Matej Toth

29 dicembre 2017

Credo di aver dimostrato che quando la verità è dalla tua parte, vale la pena lottare”. Ha comentato così la sentenza che lo ha scagionato dalle accuse di doping a suo carico il marciatore slovacco Matej Toth, campione olimpico di Rio e campione del mondo di Pechino ’15 della 50 km di marcia. La IAAF avrebbe infatti accettato le giustificazioni mediche addotte dal marciatore e avrebbe revocato la sospensiva che durava da ormai 8 mesi.

IL CASO: Nei campioni di sangue prelevatigli ad inizio anno erano state rilevate anomalie del passaporto biologico: in 'articolare, erano stati rilevati livelli bassi di emoglobina. Aspetto che avrebbe dovuto indicare, secondo i commissari, una possibile violazione alle norme antidoping.

Toth, dalcanto suo, ha presentato una serie di studi e pareri medici che avrebbero dimostrato la sua assoluta innocenza. “Le regole ora sono fissate in maniera unilaterale. Le istituzioni sportive hanno un potere enorme e gli atleti praticamente nessuno. Se non avessi avuto i contatti giusti e il denaro per muovere la mia difesa, oggi sarei squalificato e questa sarebbe stata una grande ingiustizia”.

Lo slovacco, per questa vicenda, non ha partecipato alla stagione 2017 perdendo la possibilità di difendere il titolo mondiale ai Mondiali di Londra. La difesa gli sarebbe costata circa 60.000 euro ma, nonostante ciò, Toth sostiene di non essere arrabbiato, ma vorrebbe che il suo caso facesse scuola.

 

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