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Squalificato al traguardo perché ha corso spingendo un passeggino

Squalificato al traguardo perché ha corso spingendo un passeggino

E' successo domenica 3 dicembre alla Mezza Maratona di Cagliari: per Luca, un cartellino rosso all'arrivo

07 dicembre 2017

Inflessibile, come il più rigido dei censori, la giudice che domenica 3 dicembre alla Mezza Maratona di Cagliari ha squalificato Luca Mattavelli, il giovane papà della Brianza. Il dolo?  Quello di correre spingendo un passeggino da running con a bordo sua figlia Aurora, di 3 anni.
Il fatto subito dopo il traguardo: non appena varcata la linea, infatti, Luca si è visto sventolare davanti agli occhi un cartellino rosso. Il regolamento Fidal, infatti, vieta tutti i comportamenti che possono creare problemi di sicurezza durante lo svolgimento di una competizione agonistica. Situazione di pericolo che la giudice del Comitato sardo ha giudicato come effettiva anche nel caso in questione.

“Ero in vacanza in Sardegna con la mia compagna Tania e nostra figlia e, insieme a loro, ho deciso di partecipare alla Mezza di Cagliari – racconta Mattavelli – l’ho fatto senza alcuna ambizione sportiva, ma solo con l’obiettivo di divertirci e fare gruppo. A mia figlia, che compirà 3 anni il prossimo 20 dicembre, piace essere spinta in passeggino mentre corro – continua – non vedo davvero il problema, siamo partiti in fondo e, anche se nel corso della gara abbiamo superato un po’ di persone, non abbiamo dato fastidio a nessuno”. Eppure all’arrivo per lui, che di gare senza stroller ne ha fatte tante ed ha un primato di 1 ora e 22 in Mezza e 2 ore e 56 minuti in Maratona, questa volta è arrivata la brutta sorpresa della squalifica.
“Non so se riceverò una comunicazione con le motivazioni ufficiali – spiega il papà brianzolo – mi limito a dire che non mi sembra il modo corretto di promuovere lo sport ed incentivare l’attività fisica. Tra l’altro un po’ ovunque in Europa e nel mondo è consentito correre con il passeggino, esistono addirittura record omologati per questo tipo di corsa – continua – io stesso non ho avuto problemi a disputare in questo modo la Mezza Maratona del Parco Nord l’anno scorso ed una serie di 10 km, anche non competitive, come la Strabareggia quest’anno”.

“Non condivido assolutamente la decisione dei giudici sardi – afferma Gianni Mauri, presidente di Fidal Lombardia – lo sport, quindi anche l’atletica, deve avere anche un valore sociale ed umano, che va al di là del risultato competitivo. Per giunta correre spingendo un passeggino non dà alcun vantaggio, semmai è una fatica in più – continua – i giudici dovrebbero pensare ad altro, a chi imbroglia, a chi taglia il percorso, a chi corre senza la maglietta sociale o con le cuffiette nelle orecchie”.

Giusta applicazione del regolamento? Eccesso di zelo? Un piccolo, grande abuso di potere? 

(fonte: mbnews.it)

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