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5 falsi miti sull'attività sportiva

5 falsi miti sull'attività sportiva

L'Istituto Superiore della Sanità sfata alcuni dei più comuni miti legati all'attività sportiva

07 maggio 2018

Vi sarà capitato di sentirli probabilmente più di una volta e, perchè no, magari anche di crederci (non si può mica sapere tutto!). Inoltre il mondo delle bufale e dei falsi miti vive, purtroppo, un periodo storico decisamente florido. Ma sono, appunto, falsi miti legati ad attività fisica e alimentazione che il sito dell'Istituto Superiore della Sanità "smaschera" e spiega scientificamente, vediamoli:

Posso mangiare quello che voglio quando voglio… tanto poi vado in palestra! - FALSO

Coniugare una sana alimentazione con un’attività fisica regolare è il primo passo per mantenere o migliorare il proprio stato di salute. Quante volte ci è capitato di dire o sentir dire “oggi ho fatto un'intensa attività fisica, ora posso mangiare quello che voglio!” oppure “vado in palestra per dimagrire”?  Certo, praticare un'attività fisica regolare aiuta a controllare il peso ed a mantenere la propria forma fisica, favorisce il dispendio energetico e previene l'obesità ed il sovrappeso… ma da sola non basta. Mettendo a confronto i risultati ottenuti con la sola attività fisica rispetto a quelli dati dalla dieta o da interventi combinati dieta-attività fisica per combattere l'obesità, si vede che la dieta o gli interventi combinati sono più efficaci della sola attività fisica nella perdita di peso. È necessario, pertanto, adottare uno stile di vita corretto in cui un'attività fisica adeguata sia accompagnata da una dieta equilibrata, altrimenti le calorie che si bruciano durante l'allenamento vengono recuperate con l'eccesso di cibo. Fondamentale, quindi, è bilanciare le calorie introdotte con l'alimentazione e quelle consumate con il movimento. Molti studi dimostrano che, oltre ad avere effetti positivi sulla salute fisica, praticare un'attività regolare ha benefici anche a livello psicologico. Favorisce, infatti, lo sviluppo dell'autostima e migliora il tono dell'umore, facilita la gestione dell'ansia, aiuta a combattere la solitudine e riduce i sintomi dello stress e della depressione. Fare attività fisica, quindi, non serve solo per dimagrire. I benefici sono molti e molti di più!

È l'acido lattico il responsabile dei dolori muscolari del giorno dopo l'attività/esercizio fisica - FALSO

L'acido lattico prodotto durante uno sforzo muscolare viene rimosso nei minuti successivi alla fine dell’attività o al massimo nel giro di qualche ora. I dolori muscolari che si possono avvertire il giorno dopo aver fatto attività fisica a cui non si è abituati, o un esercizio di maggiore intensità, o quando si ricomincia a praticare un esercizio fisico dopo un periodo di inattività non sono attribuibili all'acido lattico (1).

Molte persone sono convinte che i dolori muscolari avvertiti nei giorni successivi all'allenamento siano dovuti all'accumulo di acido lattico nei muscoli interessati. Nella realtà, invece, il dolore avvertito nei giorni successivi l'allenamento è da ricondursi alle microlesioni delle fibre muscolari, che possono danneggiarsi durante un esercizio fisico intenso, soprattutto nell'allungamento che sviluppa tensione, e ai processi infiammatori riparativi che ne conseguono. Questa sensazione dolorosa raggiunge il picco tra le 24-48 ore successive all'esercizio, quando ormai tutto l'acido lattico prodotto è stato rimosso, e si risolve entro massimo 96 ore.
Sono state condotte diverse ricerche per capire come prevenire e/o trattare questo indolenzimento, ma non ci sono risultati univoci. Sembra, comunque, che il riscaldamento pre-esercizio possa aiutare a prevenire il dolore associato al danno muscolare, preparando il corpo all'allenamento e migliorandone la funzione muscolare. La durata del riscaldamento necessario può variare notevolmente a seconda dell'attività fisica da svolgere, delle condizioni ambientali e del livello di forma fisica dei soggetti.

Più sudo e più dimagrisco - FALSO

Attraverso il sudore perdiamo solo liquidi e sali minerali, che sono i suoi principali costituenti. Non è possibile, quindi, perdere grasso, come molti credono, poiché il sudore non lo contiene.

Molte persone sono convinte che sudando si perda peso. Da qui la frequenza di sauna e bagno turco, l'utilizzo di felpe o indumenti vari di materiale plastico durante l'allenamento, la pratica di attività fisiche intense… tutto nel tentativo di sudare tanto e dimagrire! In realtà il dimagrimento non è dato dalla sudorazione, ma dalle calorie consumate durante l'attività fisica svolta.
La sudorazione è un importante meccanismo di termoregolazione: mediante l'evaporazione dell'acqua contenuta nel sudore si ha la dispersione del calore in eccesso. Questo meccanismo è essenziale per evitare un eccessivo e pericoloso innalzarsi della temperatura corporea, a cui potrebbero conseguire seri problemi per la salute. Per tale motivo andrebbero evitati quegli indumenti che non permettono l'evaporazione del sudore e il raffreddamento del corpo! Poiché con la sudorazione si perdono principalmente liquidi, è molto importante reintegrali bevendo acqua durante e dopo l'allenamento, per mantenere il “bilancio idrico”. Uno dei rischi è l'insorgenza di crampi, comuni tra persone anche giovani, che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi.

L'esercizio fisico è efficace solo se doloroso! - FALSO

Il dolore è un segnale d’allarme e non di efficacia. Il dolore, infatti, è il “mezzo” con cui il corpo ci indica che si sta lavorando male oppure che si sta facendo uno sforzo troppo intenso o un esercizio sbagliato.

Non è vero che, se durante l'attività fisica non si sente dolore, non si sta lavorando bene.
Chi pratica un'attività fisica regolare può svolgere esercizi anche molto intensi senza avvertire alcun dolore. Se durante l'allenamento compare un crampo o altro dolore, bisogna fermarsi e aspettare che passi. Se non scompare, oppure se ricomincia o aumenta dopo la ripresa dell'attività, bisogna interrompere l’esercizio e consultare un medico. Possibili cause del dolore avvertito durante l'allenamento sono contratture, stiramenti o strappi. Tali traumi muscolari sono molto frequenti tra gli sportivi, con un'incidenza tra il 20-30%. Nella contrattura si ha una contrazione involontaria e dolorosa di uno o più muscoli, mentre lo stiramento è causato dall'eccessivo allungamento delle fibre muscolari, e nello strappo si ha addirittura la loro rottura. Questi eventi si verificano quando il muscolo viene sollecitato in maniera eccessiva o in caso di movimenti bruschi e violenti, soprattutto in persone non allenate. In questi casi è importante smettere l'allenamento e far riposare il muscolo per evitare un peggioramento della situazione. Eseguire un riscaldamento prima dell'allenamento con esercizi di allungamento muscolare, sia prima che dopo l'attività fisica, sono utili per prevenire questi eventi dolorosi.
Mai sottovalutare i segnali che il nostro corpo ci manda: meglio prevenire un trauma muscolare che curarlo!

Sono troppo vecchio per mettermi la tuta! - FALSO

Una costante attività fisica aiuta a rallentare il processo di invecchiamento e migliora la qualità di vita dell’anziano perché riduce i sintomi e le conseguenze di eventuali patologie presenti, migliora le funzioni cognitive, aumenta la forza e la massa muscolare ed evita situazioni di isolamento e solitudine.

Molti anziani pensano che l'attività fisica vada praticata da giovani e che alla loro età non se ne tragga alcun beneficio, anzi che possa rappresentare un pericolo.
Iniziare l'attività fisica in età giovanile sicuramente aiuta a prevenire diverse malattie, ma si possono avere benefici anche se la pratica regolare comincia in una fase più avanzata della vita. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda, alle persone con più di 65 anni, di fare attività fisica almeno 3 volte a settimana e di adottare uno stile di vita attivo adeguato alle proprie condizioni e abilità. Importanti sono anche le attività volte al miglioramento dell'equilibrio per prevenire le cadute. Non serve necessariamente andare in palestra, ma anche fare regolari passeggiate, occuparsi del giardino o giocare con i nipoti, sono attività che favoriscono un "invecchiamento attivo", fondamentale per mantenere la propria indipendenza ed autonomia.
Gli anziani regolarmente attivi hanno minor frequenza di patologie cardiovascolari e osteoarticolari, diabete, depressione e limitazioni funzionali, rispetto a quelli che conducono una vita sedentaria. In Italia, il 30% della popolazione si dichiara sedentaria, percentuale che aumenta all'avanzare dell’età, e il 60% degli over 65 anni è in sovrappeso/obeso.

(fonte: ISSalute.it

 

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