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Corsa e disturbi gastrointestinali. Un problema “democratico”

Corsa e disturbi gastrointestinali. Un problema “democratico”

Cause, natura e rimedi per evitare quelle spiacevoli situazioni tipiche del runner legate alla nostra parte gastro-intestinale

Problemi gastrointestinali durante la gara. Sapete sicuramente ciò di cui stiamo parlando! Già perché crediamo (e le ricerche lo confermano) che nessuno, tra chi si cimenta in questo sport, non abbia mai avuto a che fare, almeno una volta, con questo genere di disturbo. Problemi “democratici”, li abbiamo definiti nel titolo, che non fanno distinzione di sesso, di età e nemmeno di “categoria” del runner. Amatore o professionista che tu sia, sei vulnerabile allo stesso modo.

Tuttavia è vero che la fetta più grossa di chi soffre di questo genere di problema racchiude principalmente i neofiti, impreparati spesso, a gestire la tensione pre-gara, risultando maggiormente predisposti a disturbi legati allo stato ansioso antecedente la partenza.

I disturbi possono colpire indistintamente la parte alta e quella bassa dell’addome, manifestandosi sotto forma di reflusso gastroesofageo, bruciori di stomaco, nausea, vomito, fitte e crampi addominali da colite, dissenteria, diarrea incontenibile e in alcuni casi presenza di sangue nelle feci. Ed è chiaro che problemi di questo genere inficiano pesantemente sulle prestazioni in gara e sull’autostima del runner. E’ importante per questo cercare di comprenderne la diversa natura e provare in qualche modo ad intervenire.

Come affermato, una delle principali cause di disagio è legato all’eccessiva tensione prima di una gara oppure ad una condizione di stress psicofisico a cui si è sottoposti nella vita quotidiana. A scatenare determinate situazioni può essere, altresì, un errore nell’alimentazione che va a contrastare con l’intenso sforzo che si profonde in gara o, ancora, più semplicemente potremmo avere a che fare col più classico dei colpi di freddo. Cerchiamo di capire, per ogni malaugurata circostanza, come intervenire:

per la tensione pre-gara, si può fare qualcosa utilizzando esercizi di respirazione o training autogeno ma la soluzione migliore in realtà si chiama esperienza. Più gare si affrontano e più quella sensazione di disagio ci abbandonerà.

Per quanto riguarda la condizione di stress psico-fisico con cui si va ad affrontare la gara, anche in questo caso va fatto un lavoro su noi stessi, cercando nel momento della gara di concentrarsi esclusivamente su quello che si sta facendo godendosi a pieno l’esperienza, abbandonando, almeno per il tempo della prova, ansie, stress, pensieri negativi della vita. Sembra facile ma purtroppo non lo è.

Di natura fisiologica sono, invece, quella serie di disturbi generati dall’intensità dello sforzo che si profonde in gara. L’intenso richiamo di sangue da parte degli arti inferiori diminuisce drasticamente l’afflusso dello stesso verso l’apparato gastrointestinale; questo processo non fa altro che rallentare la digestione di alimenti ingeriti prima della gara, causando gonfiore allo stomaco e reflusso (disturbi che inficeranno sul lavoro del diaframma) e rendono la mucosa più permeabile provocando vomito e nausea.

Normalmente questo genere di disturbo va a braccetto con la scorretta alimentazione. In più di un articolo abbiamo parlato del ruolo determinante che riveste una sana alimentazione sulle prestazioni podistiche. Cibi grassi o troppo conditi, un eccesso di fibre il giorno precedente la gara, un elevata assunzione di proteine, un’assunzione sconsiderata di alimenti zuccherini o latte e derivati la mattina della competizione, sono alcuni dei principali errori da evitare. Il pasto pre-gara andrebbe consumato almeno 3 ore prima proprio per scongiurare soste indesiderate durante il percorso. E poi assolutamente bevete! Evitate la disidratazione, questa porta con sé sintomi come nausea e vomito oltre a tanti altri disturbi più seri.

In giornate particolarmente rigide, con il corpo che aumenta la sua temperatura sotto sforzo, c’è il rischio di prendere un colpo di freddo alla “zona colon”, questo ci costringe nella maggior parte dei casi ad un pit stop non preventivato, in questo caso il consiglio è quello di curare sempre l’abbigliamento e soprattutto, come esposto sopra, consumare il pasto pre-competizione almeno 3 ore prima.

Insomma, piccoli (grandi) imprevisti da runner ai quali con un pochino di attenzione si può ovviare.

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