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Ecco come sono le gambe di un atleta dopo 16 giorni di gara

(ph. Pavel Poljanski)
(ph. Pavel Poljanski)

L'impressionante scatto postato da Pavel Poljanski su Instagram mostra gli effetti devastanti di un grande Giro

Tour de France, terza settimana. Migliaia di km di strada e di dislivello già percorsi, corridori (quelli rimasti in gara) alla canna del gas e ancora km da percorrere. La fatica di un grande giro a tappe si può immaginare, intuire dalle smorfie e dai volti contriti in una tappa di montagna. Ma il dietro le quinte (quello vero) sfugge all'occhio della telecamera: recuperi alimentari, massaggi, fisioterapia, crolli per il sonno, per quanto ipotizzabili, non saranno mai come effettivamente sono. 

"Dopo sedici tappe di Tour de France credo che le mie gambe siano un po' stanche", così ha commentato la sua foto pubblicata su Instagram Pavel Poljanski, corridore polacco della Bora-Hansgrohe. La foto ha raccolto in poco tempo più di 14mila like e ha scatenato diverse reazioni negli utenti, alcuni dei quali si sono detti scioccati alla vista dello scatto.

La spiegazione non ha tardato ad arrivare. Il dottor Bradley Launikonis, della School of Biomedical Science della University of Queensland, ha spiegato all'ABC il fenomeno: "La quantità di sangue che fluisce normalmente alle nostre gambe ammonta a cinque litri al minuto. Per un ciclista del genere si arriva a toccare anche i 40 litri al minuto. Questi atleti hanno enormi masse di sangue che si mettono in movimento. Nei casi estremi accade quello che si vede nella foto: il sangue si accumula nelle vene ed ecco perché sono così visibili".

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