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Running: toccasana per i manager

Running: toccasana per i manager

Il valore psicologico della corsa nel protocollo di intesa firmato da Federatletica e Federmanager

Non ti restituisce un lavoro, non è la panacea di tutti i mali, non risolve tutti i nostri problemi. Ma chi corre sa benissimo che il running può dare una mano in un momento di difficoltà. Anzi, tra le fila delle migliaia di milioni di runner molti hanno iniziato proprio in situazioni personali difficili. Da lì, molto spesso, inizia una passione che oltre al benessere fisico, svolge una sorta di supporto per imparare a rialzare la testa quando si pensa che sia tutto perduto. 

Partendo da tutto questo, Fidal e Federmanager di Roma hanno firmato un Protocollo d’intesa “per il recupero dell’autostima in manager inoccupati attraverso la pratica del running”. Un ruolo dirigenziale comporta sempre una buona dose di stress, malessere che tuttavia non smette di accompagnare i manager inattivi e momentaneamente privi di occupazione: in entrambi i casi, l'attività fisica rappresenta una risorsa da sfruttare per potenziare l'autostima e recuperare la fiducia in sé stessi, messa a dura prova dall'assenza di prospettive.

«Il running se ben eseguito - afferma Giacomo Gargano, presidente Federmanager Roma- può rappresentare una vera e propria terapia in questi casi; non esistono ad oggi dati scientifici sulla correlazione tra running ed elevati livelli di autostima negli inoccupati. Per questo motivo il progetto si propone anche una valutazione scientifica e psicologica. Riteniamo questo servizio una grande opportunità di interesse medico-scientifico e di recupero psicologico, a vantaggio di manager che hanno ricoperto ruoli decisionali importanti e che purtroppo si ritrovano inoccupati, il più delle volte anche in età avanzata.»

Tuttavia, il progetto non è indirizzato soltanto a chi ha perso il proprio lavoro: “Saranno coinvolti tutti, anche perché per trovare delle nuove opportunità è fondamentale allargare il proprio bacino di conoscenze”. La Fidal, interlocutore del progetto con il suo segretario generale Fabio Pagliara, metterà a disposizione un tecnico per gli allenamenti, ma dell’avventura farà parte anche uno psicologo. “Nella definizione del progetto – dice ancora Papeo – è stato importante l’incontro con il professor Fabio Lucidi, runner e ciclista pure lui, della facoltà di psicologia della “Sapienza”, coinvolta nell’iniziativa”.

Difficile dire ad oggi dove porterà questo progetto, ma per gli organizzatori è indubbio che per i partecipanti vi sarà una crescita personale non indifferente.

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