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Una chiacchierata con Gianni Poli

Una chiacchierata con Gianni Poli

Da New York alla Cortina-Dobbiaco Run, dal Breaking2 al futuro della corsa italiana

John Ruskin, poeta e pittore inglese, diceva che “il miglior riconoscimento per la fatica fatta non è ciò che se ne ricava, ma ciò che si diventa grazie ad essa”.
Non può esserci frase più adatta per provare a descrivire Gianni Poli. Ex atleta professionista, ex primatista italiano, Maratoneta! Già perchè se sei stato maratoneta lo rimani per tutta la vita e se da maratoneta trionfi a New York entri di diritto nella leggenda.

E quella vittoria nella “Maratona” (New York è la Maratona per eccellenza), ha cambiato per sempre la vita di Gianni Poli; lo ha consacrato al grande pubblico, ne ha inciso l'animo profondamente.
Incontriamo Gianni a Viterbo, nello store dei nostri amici di “RUNNNER”, che hanno organizzato, un “convivio” con il maratoneta nato a Lumezzane. Forse la definizione più adeguata è “appuntamento tra amici”, perché le sensazioni e l'empatia che trasmette Gianni Poli sono quelle che si confanno ad un amico di vecchia data.
Scorrono su un video le immagini di quel 2 novembre di 31 anni fa, e il coinvolgimento di Gianni nel rivivere quei momenti è ancora palpabile.

Gianni cosa è cambiato dopo quella gara?
E' cambiato tutto. Fino a quel momento ero semplicemente un maratoneta noto agli addetti ai lavori, da quel giorno in poi diventai Gianni Poli il vincitore della Maratona di New York, e la mia popolarità tra il pubblico crebbe a dismisura. Quel giorno cambiò la mia carriera di atleta e fu la svolta della mia vita.

Sappiamo che hai corso di nuovo New York altre due volte, nel 1994, per chiudere la tua carriera da professionista e poi ancora nel 2001 dopo l'attentato alle torri gemelle. Che ricordi hai?
L'esperienza del 2001 è stata rivelatrice, ho corso nelle retrovie come qualsiasi altro podista amatoriale e sono riuscito ad assaporare, in quella circostanza, la vera essenza della gara nella Grande Mela. Lo spirito di condivisione, la passione di chi realizza un sogno, il ruolo unico del pubblico che ti incita e che è parte integrante dell'impresa che stai realizzando.

Non frequenti più la kermesse newyorkese da atleta ma lo fai da anni da addetto ai lavori, in che modo è cambiata in questi 30 anni?
La Maratona di New York si è trasformata sempre di più in un buisness, forse si è persa di vista la parte più umana per far posto a quella commerciale, tuttavia permangono il fascino della città e l'incredibile energia del pubblico che ti incoraggia per 42195 metri.

A proposito di business e di progetti commerciali cosa ne pensi del Breaking 2 (progetto di Nike per abbattere il muro delle 2 ore in maratona)?
Mi lascia perplesso. Lo vedo come un esperimento, e come tale ha poco a che fare con lo sport. Preferirei che un obiettivo tanto importante venga raggiunto naturalmente dall'uomo e non grazie ad artifici di laboratorio. L'obiettivo comunque non è semplice da raggiungere, Nike avrà sicuramente in mano dati che gli consentono di credere nel conseguimento del record, ma io qualche dubbio sull'effettivo ottenimento ancora ce l'ho.

Gianni, oltre ad essere ambasciatore di questo sport ti occupi di organizzare tre importantissime gare: la Sarnico Lovere Run, la Bibione Halfmarathon e la Cortina-Dobbiaco Run; era più semplice la vita da atleta professionista o quella da organizzatore?
Mi ritengo una persona fortunata, nella mia vita mi sono occupato sempre della mia passione, prima da atleta poi da organizzatore. E' un privilegio che purtroppo non tutti possono permettersi e quindi anche quando mi trovo ad affrontare delle difficoltà non mi lamento.

Com'è il rapporto con le istituzioni dello sport?
Potrebbe essere migliore, ci vorrebbe più attenzione da parte dei vertici nazionali nei confronti dei settori giovanili delle società, e sarebbe opportuno che semplificassero le cose a chi oggi si impegna per promuovere i valori della corsa anche a livello amatoriale. Il nostro sport sta crescendo a livello amatoriale ed è importante che chi di dovere ne prenda coscienza.

Puoi darci qualche notizia o novità in merito all'edizione di quest'anno della Cortina-Dobbiaco Run?
La gara si è trasformata in una vera e propria kermesse ricca di eventi podistici e non solo, si inzia venerdì 2 giugno alle 10.00 col “CAMMINAGUSTANDO”, una camminata enogastronomica alla scoperta del territorio e dei prodotti tipici, nel pomeriggio alle 18,30 è prevista la Sunset Run, gara competitiva di 11 km con partenza ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo con passaggio presso il Lago di Dobbiaco. Per il sabato abbiamo organizzato in mattinata la “KID'S RUN” una corsa riservata a bambini e ragazzi fino a 14 anni di età, e nel pomeriggio invece si parte con la “RUN FOR CHARITY” di 8,5 km, una gara non-competitiva di beneficienza lungo il lago di Dobbiaco. Si chiude in grande stile domenica con la gara di 30 km Cortina-Dobbiaco Run.

Grazie Gianni!

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