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Vince la gara ma l'Inno è quello sbagliato: se ne va
Imbarazzo ai Campionati europei di Grosseto: l'organizzazione sbaglia Inno e l'atleta scende dal podio
Simpatico siparietto (non l'avrà sicuramente pensata così l'atleta in questione) la scorsa settimana ai Campionati Europei di Atletica Under 20 svoltisi a Grosseto. Premiazione della gara femminile del salto triplo che vede la bielorussa Violetta Skvartsova sul gradino più alto del podio. Ci siamo, medaglie messe al collo delle atlete, fiori in mano, gingle di accompagnamento. Ora è il momento dell'inno nazionale. Partono le prime note e subito dalle espressioni della ragazza bielorussa si capisce che qualcosa non va: qualche smorfia, si guarda intorno spaesata, infastidita. Cosa sarà mai successo per turbarla in questo modo?
Immaginiamo che nessuno di noi conosca tutti gli Inni del mondo, ma il tuo lo conosci, eccome! E niente, l'inno non era quello bielorusso (e a conferma di quanto dicevamo prima, non sappiamo dirvi a quale altra Nazione appartenesse), così il disappunto cresce con l'aumentare delle note che risunano nello stadio fino a che la ragazza non ce la fa più e in segno di protesta decide di scendere da quel tanto sudato podio. Imbarazzo anche tra le altre due atlete.
Capire che c'è qualcosa che non va? Comprendere che si è sbagliato qualcosa e aggiustare il tiro? Suvvia, non sarebbe la prima volta. Ci si scusa e si va avanti. E l'Inno in effetti va avanti, quello sbagliato però, come nulla fosse, con l'ateta ferma a pochi metri dal podio. Finita la musica, la ragazza si avvicina ai due membri dello staff addetti alle cerimonie di premiazione che candidamente la invitano a riprendere il suo posto sul gradino più alto. La giovani spiega l'accaduto e solo a quel punto stupore e vergogna sembrano iniziare a riempire il campo. Sì, ma non troppo eh.