Menu

Italiani primi in Europa per uso di integratori: ma spesso non servono a niente. Anzi...

Italiani primi in Europa per uso di integratori: ma spesso non servono a niente. Anzi...

"Non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che gli integratori siano utili", spiega FederSalus: il dossier di Fondazione Gimbe sull'uso in Italia

17 aprile 2018

Nel nostro Paese in commercio ce ne sono circa 70.000, per un business complessivo che si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. Il mercato degli integratori alimentari è vasto, immenso, e per lo più fondato su false credenze. E' quanto sostiene l'Associazione bolognese Fondazione Gimbe che in questi giorni ha reso pubblico il dossier: "Alimenti, diete e integratori: la scienza della nutrizione tra miti, presunzioni ed evidenze", descritto attentamente in un articolo de l'Espresso a firma Gloria Riva. Obiettivo? Mettere in guardia gli italiani dai falsi miti su diete miracolose e fake news alimentari, facendo luce anche sul grande equivoco degli integratori alimentari (vitamine e minerali, amminoacidi, acidi grassi, fibre ed estratti di origine vegetale) che per lo più sono un grande spreco di soldi.

Ora, immaginiamo che ognuno di noi, in cuor suo, leggendo già queste poche righe, stia già facendo un'autoanalisi delle proprie abitudini al riguardo. Ci sarà chi si chiama fuori dalla 'partita' perché di prodotti più o meno chimici di questo genere non ne vuole sentir parlare; chi ne fa un uso che potremmo definire mirato/moderato, magari per recuperare qualcosa dopo un allenamento impegnativo, oppure quando la stagione si fa più provante; e chi, invece, li ha provati tutti, non se ne fa mancare uno e li assume regolarmente. Certo, sono posizioni comunque stereotipate, e tra l'una e l'altra esiste un continuum difficilmente classificabile, ma in linea di massima i comportamenti più diffusi sono questi. Per giocare a carte scoperte, chi vi scrive appartiene alla seconda categoria: una tra le più comuni bustine di potassio e magnesio dopo un allenamento impegnativo (neanche sempre), con maggior costanza nel periodo primavera/estate, ma sempre post training. 

E allora vediamoli i dati e le considerazioni di questo dossier. Dunque, in Italia, spiega la ricerca di FederSalus (l'Associazione Nazionale produttori e distributori di prodotti salutistici), ci sono in commercio 72.540 diversi integratori e nel 2017 il 65 per cento della popolazione adulta ha utilizzato almeno un integratore. E per cosa? Beh, verrebbe da dire che il fattore "E=mc2" la faccia da padrone, dato che, mediamente, nel 2017 ogni persona ha usato 2,5 topologie di integratori per avere più energia (35%), per gestire situazioni specifiche (28%), per prevenire malattie cardiovascolari e osteoarticolari (22%) e per il benessere in generale (15%). In una ipotetica classifica del Vecchio Continente, l'Italia è cos' in pole position in Europa per il consumo di integratori con il 20 per cento di circa 12 miliardi di consumi complessivi. Ma i veri amanti degli integratori sono gli americani, con 90 mila prodotti sul mercato e un business da 30 miliardi (ma sono anche molti di più gli abitanti).

La stessa Fisv, la Federazione Italiana Scienze della Vita ha recentemente pubblicato una ricerca da cui, spiega Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, emerge che "le evidenze scientifiche sull’uso degli integratori alimentari mostrano che nella stragrande maggioranza dei casi il loro uso non solo è improprio - in quanto una dieta bilanciata sarebbe molto più efficace per sanare eventuali carenze di oligoelementi o vitamine - ma che spesso questi prodotti si associano ad effetti indesiderati, sia per la concomitanza di patologie o di trattamenti farmacologici con cui possono interferire, sia per i potenziali effetti avversi quando oligoelementi e vitamine vengono assunti in dosi superiori rispetto ai reali bisogni"

Inutile dire che l'argomento è spinoso (molto spesso perchè in questi casi business is the core) ed è normale trovare posizioni che tirino l'acqua verso mulini diversi. Dal canto nostro, quello che possiamo fare, è tenervi (e tenerci) aggiornati su eventuali nuovi studi per avere una visione sempre più integrale sulle varie questioni. 

Comunque, rimanendo in tema, se siete alla ricerca di un integratore idrosalino naturale post allenamento fatto in casa, potreste provare con questa semplice ricetta: mescolate un bicchiere d'acqua, un bicchiere di succo d'arancia (ma anche limone e pompelmo), un pizzico di sale, un cucchiaino di zucchero di canna integrale (oppure di miele).

Accedi

Password dimenticata? / Nome utente dimenticato?